Cos'è colonna infame?

Colonna Infame

La Colonna Infame è un monumento eretto a Milano nel XVII secolo per commemorare e stigmatizzare i presunti untori responsabili della peste del 1630, episodio tristemente noto in seguito anche grazie al romanzo "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni. La colonna rappresentava il luogo dove sorgeva la casa di uno dei condannati, Guglielmo Piazza, demolita dopo la sua esecuzione.

La storia della Colonna Infame è strettamente legata al processo farsa che vide coinvolti Guglielmo%20Piazza, un barbiere, e Gian%20Giacomo%20Mora, un barbiere-chirurgo, accusati di spargere unguenti velenosi (gli "unguenti del diavolo") per diffondere la peste. L'accusa si basava su voci e delazioni, alimentate dalla paura e dalla disperazione causate dalla pestilenza.

Il processo, condotto con metodi inquisitori, si concluse con la condanna a morte dei due imputati, torturati e giustiziati pubblicamente nel 1630. Le loro case vennero rase al suolo e, al posto di quella di Piazza, fu eretta la Colonna Infame come monito per la popolazione.

La colonna rimase in piedi fino al 1778, quando, su richiesta di Pietro%20Verri, illuminista milanese, fu abbattuta. Verri aveva denunciato l'ingiustizia del processo e l'irrazionalità del monumento, simbolo di un'epoca di oscurantismo e superstizione. Sul basamento della colonna fu posta una lapide che ripercorreva la vicenda e ne condannava la barbarie.

La Colonna Infame è quindi diventata un simbolo di errore giudiziario, di intolleranza e di manipolazione della verità in momenti di crisi. Alessandro Manzoni dedicò un'appendice del suo romanzo "I Promessi Sposi" a una dettagliata analisi storica del processo e della colonna, con lo scopo di denunciare l'ingiustizia e l'assurdità delle accuse. L'appendice Storia%20della%20Colonna%20Infame è un'indagine accurata sui documenti dell'epoca, che mette in luce le lacune e le contraddizioni del processo.